L’INP è la nuova metrica che Google sta introducendo. Abbiamo parlato già in passato di Google Core Web Vitals e abbiamo sottolineato l’importanza di queste metriche per i contenuti online. 

In sostanza queste metriche introdotte qualche anno fa, sono state pensate per poter comunicare a Google dati importanti su quella che è l’esperienza utente sul tuo sito. In sostanza, si tratta di una valutazione dell’esperienza utente.

Questa valutazione inizialmente era fatta su 3 parametri: LCP; FID e CLS, parametri relativi rispettivamente a caricamento delle pagine, interattività e stabilità visiva.

Ma ora le cose stanno cambiando e sta per essere introdotta una nuova metrica l’ INP, Interaction to Next Paint.

A partire da marzo 2024 infatti, l’Indice di Prestazioni della Navigazione (INP) diventerà una nuova metrica ufficiale dei Core Web Vitals di Google. Questa è una notizia importante per tutti coloro che lavorano nel mondo del web design e dello sviluppo web. La qualità delle prestazioni del sito web infatti diventerà ancora più importante per il posizionamento sui motori di ricerca e l’esperienza dell’utente.

Ma cosa è l’INP e perché diventa così importante? 

L’INP è una metrica che misura la velocità con cui l’utente può interagire con la pagina dopo che questa è stata caricata. In altre parole, l‘INP misura il tempo che intercorre tra il momento in cui l’utente preme un pulsante o fa un’azione e il momento in cui effettivamente viene eseguita l’azione. Questo elemento è fondamentale perché è una misura diretta della reattività del sito web.

Perché Google ha deciso di includere l’INP nei Core Web Vitals? 

In primo luogo, perché l’INP è una misura importante per l’esperienza dell’utente. Se un sito web è lento a rispondere alle azioni dell’utente, l’utente potrebbe diventare frustrato e abbandonare il sito. In secondo luogo, perché l’INP è una metrica che può essere facilmente misurata e implementata dai proprietari del sito web.

Il fatto che l’INP diventi una metrica ufficiale dei Core Web Vitals di Google significa che la reattività del sito web diventerà ancora più importante per il posizionamento sui motori di ricerca e l’esperienza dell’utente. Inoltre, l’INP si unirà ad altre metriche dei Core Web Vitals attualmente utilizzate da Google, ovvero la velocità di caricamento della pagina (LCP) e la stabilità visiva (CLS).

Come possiamo migliorare l’INP del nostro sito web? 

Ci sono diverse strategie che possiamo adottare. In primo luogo, possiamo ridurre il tempo di caricamento della pagina. Questo può essere fatto utilizzando tecniche di compressione delle immagini, riducendo il numero di richieste al server e minimizzando il codice HTML e CSS. In secondo luogo, possiamo utilizzare tecniche di caching per ridurre il tempo di risposta del server. Infine, possiamo utilizzare tecniche di pre-caricamento delle pagine per migliorare la reattività del sito web.

È importante notare che l’implementazione delle strategie per migliorare l’INP non solo migliorerà la posizione del sito web sui motori di ricerca, ma anche l’esperienza dell’utente. Infatti, un sito web reattivo e veloce a rispondere alle azioni dell’utente aumenta la soddisfazione dell’utente e riduce il tasso di abbandono del sito web.

Inoltre, è importante tenere conto del fatto che l’INP non ha solo un impatto sulla SEO e sull’esperienza dell’utente, ma anche sulla conversione. Studi recenti hanno dimostrato che un aumento dell’INP può portare ad una diminuzione della conversione, poiché una navigazione lenta e non reattiva può far perdere interesse all’utente.

Per questo motivo, è fondamentale lavorare sulla riduzione dell’INP del nostro sito web il prima possibile, al fine di migliorare non solo la posizione sui motori di ricerca, ma anche la conversione e la soddisfazione dell’utente.

Per sapere di più e capire meglio quali sono tutti i metodi per ottimizzare al massimo la metrica INP, leggi su web.dev “Optimize Interaction Next Paint“.

Come possiamo effettivamente misurare l’INP del nostro sito web? 

Esistono diversi strumenti che possiamo utilizzare per misurare l’INP, ad esempio Lighthouse, uno strumento di Chrome DevTools che consente di eseguire un’analisi approfondita delle prestazioni del sito web. Inoltre, possiamo utilizzare altre metriche correlate come il First Input Delay (FID), per avere una panoramica completa delle prestazioni del sito web.

Puoi misurare la velocità del tuo sito anche con questi tool.

Infine, è importante notare che l’INP non è una metrica statica, ma può variare in base al tipo di dispositivo utilizzato dall’utente e alla connessione internet. Per questo motivo, è importante testare le prestazioni del sito web su diversi dispositivi e connessioni internet, al fine di ottenere una valutazione accurata dell’INP del sito web.

In conclusione, l‘INP diventerà una metrica ufficiale dei Core Web Vitals di Google a partire da marzo 2024. Questo significa che la reattività del sito web diventerà ancora più importante per il posizionamento sui motori di ricerca, l’esperienza dell’utente e la conversione. 

È importante iniziare a lavorare sulla riduzione dell’INP del nostro sito web attraverso le strategie descritte in questo articolo, utilizzando gli strumenti disponibili per la misurazione dell’INP e testando le prestazioni del sito web su diversi dispositivi e connessioni internet. Solo in questo modo potremo migliorare l’esperienza dell’utente e raggiungere i nostri obiettivi di business.

Il tuo sito è lento?

Se hai fatto uno dei test di velocità che ti abbiamo consigliato in questo articolo e il tuo sito risulta lento e/o poco performante, contattaci.

Troveremo la giusta soluzione per rendere il tuo E-Commerce veloce e sicuro.

Contattaci subito!

Abbiamo già parlato di quanto sia fondamentale per noi di Bhoost, l’attenzione all‘Ambiente e quando crediamo nei valori di sostenibilità e salvaguardia del nostro ecosistema.

Siamo pienamente consapevoli di quanto a questo punto sia importante che ognuno di noi faccia la propria parte in questo senso.

Ecco perché i nostri hosting sono tutti 100% green e sostenuti da energie rinnovabili. Nel nostro piccolo, cerchiamo di poter dare il nostro contributo.

Per questo motivo, molte Aziende, che hanno a cuore i nostri stessi valori, hanno deciso di affidarsi a noi. Tra questi, abbiamo anche “Keep the Planet“, che ha deciso di far alloggiare il proprio sito, su un nostro hosting.

La qualità delle performance e la velocità dei nostri hosting, ma non solo, anche la nostra piena attenzione alla tutela ambientale, hanno fatto di Bhoost il partner ideale per una realtà come Keep The Planet.

Di cosa si occupa Keep The Planet?

Keep The Planet è una ONG nata nel 2016 dall’ idea di Alessandro Nicoletti biologo italiano, che da sempre ha avuto a cuore il benessere della nostra Terra.

Alessandro Nicoletti, laureato in Master Class of Marine Biology, ha girato il mondo collaborando con moltissime realtà internazionali legate alla conservazione ambientale.

Ha partecipato a molti progetti per il ripristino di aree naturali in molti Paesi, tra cui Zanzibar, Cambogia, Indonesia, Australia e Regno Unito.

Forte di queste esperienze, Alessandro ha deciso di dare vita a questa nuova realtà: un progetto di condivisione dove chi ama la natura e vuole contribuire, può farlo liberamente.

Nasce così Keep The Planet, che si occupa di campagne di sensibilizzazione e condivisione di materiale scientifico volto alla salvaguardia dell’ Ambiente.

Forte del grande entusiasmo in materia, Alessandro è riuscito a coinvolgere tanti altri che come lui volevano dare il proprio contributo ad una causa così importante.

Keep The Planet così nel corso degli anni cresce e si sviluppa, diventando una realtà rilevante ed attiva per tutti coloro che hanno interesse nei confronti della tutela della nostra Terra.

Bhoost e Keep the Planet per l’ Ambiente

Proprio perché Bhoost condivide appieno molti dei principi di questa ONG, anche il nostro CEO, Andrea Saccà ha voluto dare il suo contributo.

Ecco infatti un’interessante intervista che Keep The Planet ha voluto fare proprio ad Andrea. La tematica è “Internet inquina?”

Eh si, perché siamo abituati a vedere internet come una cosa aleatoria, inconsistente e pensare che un qualcosa di questo tipo possa inquinare, ci riesce difficile. Mai considerazione fu tanto lontana dalla realtà. I server infatti per funzionare, hanno bisogno di molta energia e per produrla, se non viene fatta con fonti rinnovabili, comporta la creazione di alte emissioni di CO2.

Ecco che quindi diventa fondamentale capire la tematica in maniera completa. A tutto questo risponde il nostro Andrea in questa interessante intervista.

Guarda il video e dicci la tua nei commenti

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Siamo davvero felici di poter comunicare a tutti la presenza di Bhoost al Meet Commerce Spain. L’evento si terrà a Madrid il 13 Dicembre 2022.

Siamo davvero onorati di poter dare il nostro contributo per un evento che ha davvero una rilevanza internazionale. Un appuntamento da non perdere, dove si parlerà di E-commerce e tutto quello che ruota attorno a questo mondo, in continua evoluzione.

Meet Commerce Spain – 13 Dicembre 2022

Il Meet Commerce è un evento di un giorno, nel quali grandi professionisti del settore E-Commerce e tecnologico, si incontrano per creare una sinergia unica. Professionisti dell’e-commerce, specialisti della crescita, gestori dell’esperienza del cliente, esperti digitali e sviluppatori di business, si ritrovano in questo appuntamento, per poterti fornire tutte le informazioni su innovazioni, vendite e strategie. Unico filo conduttore: l’E-Commerce e la sua crescita.

Tutte le conversazioni saranno basate su come far crescere la tua attività commerciale online con l’aiuto delle tecnologie, quali software e metodologie che risolvono particolari problemi aziendali. Tanti casi studio che raccontano il successo di molte Aziende che hanno affrontato le tue stesse sfide.

Quale piattaforma E-Commerce è migliore, quale tecnologia usare, come automatizzare la tua attività? A queste e tantissime altre domande, potrai avere risposta, partecipando a questo incredibile evento.

Bhoost Sponsor del Meet Commerce Spain

Grazie ai numerosi interessi che ci accomunano, siamo riusciti a divenire Partner di questo incredibile evento. Punto focale infatti per la buona riuscita di un E-Commerce, sono innanzitutto le prestazione.

Noi come Bhoost puntiamo sempre su hosting che siano davvero performanti e che possano garantire la giusta velocità del tuo sito. Sappiamo tutti infatti quanto sia snervante l’attesa quando navighiamo su un sito, sopratutto se E-Commerce.

Bhoost da sempre dà fondamentale importanza a questo specifico aspetto, sopratutto dopo che Google ha introdotto le metriche Google Core Web Vitals. Metriche che vanno a penalizzare i siti che sono più lenti.

Oltre questo, siamo stati scelti come Partner, non solo per il settore nel quale operiamo, ma anche perché siamo un’Azienda che ha a cuore l’ambiente. I nostri hosting infatti sono tutti green.

Questo valore aggiunto che andiamo ad offrire ai nostri clienti, è stata una delle motivazione per cui molti clienti stanno puntando su di noi. L’attenzione alle questioni ambientali infatti, stanno sensibilizzando molte Aziende che responsabilmente pensano ad un futuro più green. E come loro, questo pensiero è anche nostro.

Siamo infatti fieri della nostra attenzione alla salvaguarda del nostro Mondo. E per quanto possibile, cerchiamo di fare del nostro meglio per dare il nostro contributo.

Di cosa si parlerà al Meet Commerce

Questo evento è ormai diventato uno dei punti di riferimento del settore E-Commerce, poiché è in grado combinare E-Commerce e strumenti tecnologici. Il tutto per trovare le giuste metodologie da applicare per la buona riuscita di un’attività online.

Ma cosa dobbiamo aspettarci da questa conferenza?

Si parlerà sicuramente dei maggiori trend nel settore E-Commerce, con una bella visione delle piattaforma più utilizzate e funzionali. Quindi anche per chi deve ancora aprire la sua attività online, questo evento può dare degli ottimi spunti.

Ovviamente si punta tutto sulle nuove tecnologie e su come queste possano essere di grande aiuto per lo sviluppo e la crescita di uno store online.

Si passa poi ad analizzare come poter ampliare i propri orizzonti, puntando su mercati esteri e su come rendere l’esperienza utente davvero incredibile.

Infine, tantissimi case studies di Aziende che sono arrivate al successo, che hanno affrontato le tue stesse sfide e che possono darti le giustr dritte per far decollare il tuo E-Commerce.

Insomma un evento davvero completo, al quale non potevamo mancare.

Se avrai piacere, ci vedremo a Madrid!

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Avere un sito web lento non solo può essere un problema dal punto di vista dei visitatore, ma può anche influire sui risultati di ricerca. Questo porterebbe i nuovi utenti ad avere difficoltà nel trovare il sito web.

Dopo infatti l’introduzione dei Google Core Web Vitals, di cui abbiamo già parlato qualche articolo fa, un sito lento, può essere penalizzato da Google e quindi non essere visibile nei primi risultati di ricerca.

In questo articolo vedremo alcuni dei motivi per cui la velocità del sito è fondamentale da curare.

Migliorare le prestazioni fa bene al traffico

Come ti abbiamo anticipato, a maggio del 2020, Google ha annunciato che “l’esperienza della pagina” sarebbe presto diventata un fattore di ranking nella Ricerca Google.

Questo aggiornamento ha quindi segnato una svolta significativa, indicando che le prestazioni di un sito sono ora una discriminante fondamentale per la visibilità di un sito.

Google attraverso i Core Web Vitals determina quanto in alto un determinato sito web deve apparire nei risultati di ricerca.

Ci sono diverse metriche che entrano in gioco. L’ LCP, il FID e il CLS. Se queste metriche non sono soddisfatte, Google capirà che il sito non è performante e quindi lo renderà meno visibile.

Di contro, ciò significa che invece i siti Web più veloci e più performanti vedono più traffico rispetto alla concorrenza più lenta.

Nel tempo trascorso dall’annuncio, Google ha continuato a rilasciare ulteriori informazioni su come esattamente le prestazioni possono influire sulle classifiche nella ricerca.

Quando si tratta di ricerca organica, un sito web lento avrà meno potenziali clienti.

Quindi come vedi, diventa davvero fondamentale avere un sito web veloce e performante.

Migliorare le prestazioni è positivo per le conversioni

Una volta che un utente accede a un sito Web, le prestazioni influiscono molto sul suo comportamento, influenzandolo in modo positivo o negativo.

Secondo un sondaggio condotto su oltre 700 consumatori, quasi il 70% degli utenti ha affermato che le prestazioni del sito Web su cui stavano navigando hanno influito sulla loro probabilità di acquistare o tornare sul sito Web.

Quante volte infatti ci siamo trovati su di un sito, magari per acquistare un prodotto. Ebbene se il sito è lento ci infonde anche una sensazione di inadeguatezza e sopratutto di poca affidabilità. E quindi oltre a lasciarlo perché in effettii, può risultare frustante navigarci, un utente abbandona un sito di questo anche perché pensa sia poco sicuro. In sostanza è una questione di immagine, se il sito funziona bene, è veloce e reattivo, l’utente si sente più sicuro e a suo agio.

La velocità di un sito, come vedi, è un fattore davvero importante per l’esperienza dell’utente. Questo elemento infatti viene prima di una buona user experience o una buona struttura.

Il miglioramento delle prestazioni aiuta i visitatori a risparmiare larghezza di banda mobile

Secondo i dati raccolti dall’archivio HTTP, le dimensioni delle pagine sono aumentate in modo significativo negli ultimi anni. Negli ultimi 10 anni, la dimensione media delle pagine Web sul Web desktop è triplicata.

Questo può causare problemi a tutti quegli utenti che sono attenti al consumo della larghezza di banda. E’ vero che ora molte offerte di operatori telefonici da mobile, offrono 50 – 100GB minimi, ma comunque perché consumare di più? senza contare che ci sono zone in cui la connessione mobile non è stabile e quindi avere un sito che carica lentamente, influisce ancora di più.

L’aumento delle dimensioni della pagina può portare i consumatori a passare a piani più grandi e spendere di più per i dati mobili.

Il miglioramento delle prestazioni riduce i costi di hosting

Un sito web più veloce può ridurre i costi. Immagini, video e altri media caricati sul sito Web devono essere archiviati da qualche parte, spesso con backup aggiuntivi. Oltre allo spazio di archiviazione, molti fornitori di servizi cloud addebitano anche la larghezza di banda in uscita quando gli utenti richiedono un file dai tuoi server.

In pratica, lo stesso tipo di ottimizzazione delle immagini che avvantaggia cose come Largest Contentful Paint e Cumulative Layout Shift possono anche ridurre la quantità di spazio di archiviazione richiesta per ospitare queste risorse.

Uno studio di CrayonData ha rilevato che non solo l’ottimizzazione delle immagini e il loro caricamento tramite una CDN ha ridotto i costi di archiviazione, ma ha anche ridotto il consumo di rete. Ciò ha comportato una riduzione dell’85% dei costi di hosting, risparmiando oltre $ 200.000.

Quindi come vedi , si può risparmiare molto anche in questo senso.

Devo quindi migliorare la velocità del mio sito?

Bhe sicuramente migliorare la velocità del sito web, può darti vantaggi in termini di conversioni ed economici. Il traffico organico, il tasso di conversione e le vendite possono infatti essere tutte legate alla velocità o alla lentezza del tuo sito web.

Rendere un sito Web più veloce per gli utenti può richiedere il consenso delle parti interessate in tutti i team. Può richiedere di prendere decisioni difficili su caratteristiche, funzionalità ed elementi estetici che influiscono sulle prestazioni. Anche dal punto di vista organizzativo, il tempo e le risorse di progettazione aggiuntivi richiesti possono richiedere l’approvazione della direzione.

Nonostante queste sfide, un sito web veloce ha il potenziale per essere scoperto e coinvolto da più utenti, soprattutto se è più veloce dei suoi concorrenti. Una volta che gli utenti trovano il sito Web, è anche più probabile che interagiscano con esso in modo più approfondito e alla fine si convertano in clienti.

Se vuoi verificare le performance del tuo sito per capire se è veloce o meno, puoi leggere la nostra guida 4 Tool per misurare la velocità di un sito web e ottimizzarne le performance.

Bhoost è la tua scelta consapevole per un hosting green e sostenibile. Noi di Bhoost infatti continuiamo ad espandere le nostre iniziative di sostenibilità per poter rendere internet e i suoi servizi sostenibili e a prova di ambiente.

In mondo in cui ormai l’attenzione alla natura e all’ambiente è diventata una parte fondamentale, da non trascurare, abbiamo voluto dare anche noi il nostro contributo. Ecco perché abbiamo deciso di fornire un servizio che attinge da risorse 100%, alimentate da energie rinnovabili.

Perché dovresti scegliere un hosting Green?

Scegliere un hosting sostenibile  è una scelta consapevole che può davvero ridurre l’impatto sull’ambiente. Come sai infatti internet è qualcosa che è sempre in crescita e in continua evoluzione e questo impatta negativamente sull’ambiente.

Considera infatti che i data center di tutto il mondo si stanno espandendo sempre di più, aumentando di dimensioni a dismisura. Questo significa un maggiore consumo di energia. Questi elementi infatti devono garantire un funzionamento continuo, devono essere raffreddati e controllati. Tutto questo si traduce in un grande assorbimento di energia e ne consegue pertanto un’emissione piuttosto considerevole di CO2.

Per capirci, se Internet fosse visto come un paese, questo sarebbe il 7° Paese più inquinante, appena prima del Regno Unito.

Ecco che quindi anche noi di Bhoost, abbiamo riflettuto molto su questo aspetto e su come dare il nostro contributo in questo senso. Per questo motivo, abbiamo voluto utilizzare solo risorse che si servissero di fonti di energia sostenibile.

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Ma cosa significa esattamente hosting green?

Con hosting green si identifica un servizio erogato da un provider che ha deciso di partecipare attivamente alla salvaguardia dell’ambiente. Come lo fa? Utilizzando servizi che sfruttino fonti di energia rinnovabile, come ad esempio pannelli solari, pale eoliche o addirittura piantando nuovi alberi a compensazione delle emissioni di CO2. Ma non solo, anche utilizzare opportune strategie di risparmio energetico e sostenibilità generale.

L’ambiente è importantissimo, perché noi viviamo proprio in esso. Occorre quindi rispettarlo e fare in modo di salvaguardarlo, sempre.

Perché dovresti scegliere un hosting sostenibile?

Bhe la risposta è semplice: perché è sostenibile ed è dalla parte dell’ambiente. Noi viviamo nell’ambiente che stiamo cercando di salvaguardare per prima cosa, ma poi dobbiamo anche pensare al futuro e alla prossime generazioni. Cosa lasceremo loro, se non siamo noi i primi a fare qualcosa di concreto? Potrai così scegliere Bhoost, il tuo partner hosting, con la consapevolezza di fare anche tu un piccolo passo per la salvaguardia della natura.

La CDN: un ottimo strumento per ridurre l’impatto ambientale

Abbiamo già parlato in alcuni dei nostri articoli della CDN e di come funziona.

Ebbene la CDN, o Content Delivery Network, si riferisce a un gruppo geograficamente distribuito di server che lavorano insieme per fornire una “consegna rapida” di contenuti Internet.

Una CDN consente infatti il trasferimento veloce delle risorse necessarie per il caricamento di contenuti Internet, comprese pagine HTML, file javascript, fogli di stile, immagini e video. La popolarità dei servizi CDN continua a crescere e oggi la maggior parte del traffico web viene servito tramite CDN, incluso il traffico proveniente dai principali siti come Facebook, Netflix e Amazon.

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Come faccio a capire se il sito usa un Hosting Green?

Se anche tu hai a cuore la salute di questo luogo favoloso che è il Pianeta Terra, un piccolo grande passo può essere quello di fare piccole cose per salvaguardarlo. L’uso consapevole delle risorse, la raccolta differenziata e il riciclo, il rispetto dell’ Ambiente e si, anche l’utilizzo di un hosting green.

E’ dalle piccole cose che infatti, può nascere un grande obiettivo, se ognuno di noi fa la sua parte.

Ma come faccio a capire se il mio sito è effettivamente alloggiato su di un hosting green?

Ti basterà andare sul sito The Green Web Foundation ed inserire l’indirizzo web del tuo sito. Si aprirà così una schermata nella quale potrai verificare se il tuo sito si trova su di un hosting che rispetta l’ambiente oppure no.

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Noi lo abbiamo provato su uno dei nostri clienti che alloggia sui nostri hosting ed ecco il risultato!

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Se poi vuoi un ulteriore strumento che ti indichi l’impronta del tuo sito, puoi andare su https://www.websitecarbon.com/.

Avrai così una panoramica precisa dell’impatto che il tuo sito web ha sull’Ambiente e renderti più consapevole delle tue scelte.

Cosa puoi per dare il tuo contributo?

Bhe ci sono 3 piccole cose, che se ognuno di noi facesse, potrebbero dare un grande impatto alla tutela del nostro pianeta.

  1. Pianta uno o più alberi: in questo modo potrai compensare la CO2 che produciamo per i nostri processi produttivi.
  2. Rendi il tuo sito più veloce: consumerai così meno risorse, oltre ad avere un sito performante, cosa che i clienti gradiscono molto!
  3. Passa ad un hosting green: ridurrai così l’impatto ambientale che il tuo sito potrebbe provocare

Bhoost Hosting il tuo partner green

Se stai cercando quindi un partner che ha una piena consapevolezza ed attenzione per tutto ciò che è green e che può offrirti un servizio hosting ad alte prestazioni, allora sei nel posto giusto!

Con Bhoost potrai contare sui diversi servizi per le maggiori piattaforme E-Commerce, tra cui hosting condivisi e VPS, ma non solo anche:

  • WAF
  • CDN
  • Sicurezza
  • Speed Optimization

… e in più, darai il tuo piccolo contributo per un mondo più sostenibile, utilizzando un hosting che a cuore la tutela dell’ambiente.

Noi siamo davvero fieri di poter portare avanti questa iniziativa, perché siamo consapevoli di quanto il mondo stia cambiando. Se non cominciamo noi nel nostro piccolo a fare qualcosa di concreto, non potremo lasciare alle generazioni future, un mondo vivibile.

Cosa abbiamo fatto e faremo per l’ Ambiente?

In collaborazione con Magentiamo, il blog italiano su Magento, abbiamo piantato 100 alberi in Guatemala e nel 2021, abbiamo pensato a Bhoost come una Hosting Company che avesse a cuore l’ Ambiente.

Nel 2022, abbiamo deciso di utilizzare hosting 100% green e sopratutto di iniziare a diffondere la cultura del Green.

Nel 2023 abbiamo l’obiettivo di iniziare l’iter per diventare una società benefit, in cui parte dei ricavi possano andare alla salvaguardia e tutela ambientale. Vorremmo arrivare a questo obietto entro il 2025.

Sono piccole cose, che però possono impattare molto.

Per questo ci teniamo molto a ridurre le emissioni e al risparmio energetico. Se ognuno di noi riuscirà a fare un piccolo passo in questo senso, potremo davvero dare un valido contributo a questa causa.

Guarda il nostro video su Youtube

Abbiamo preparato un interessante video legato a questa tematica per noi fondamentale. Se hai piacere e ti va di dare un’occhiata, eccolo di seguito.

Scopri quanto è davvero green il tuo sito e cosa puoi fare per migliorare la situazione.

Nuova-patch-prestashop

E’ di pochi giorni la notizia del rilascio di una nuova patch per PrestaShop.

La comunicazione della piattaforma, parla di una grave vulnerabilità di sicurezza, che è stata utilizzata da alcuni malintenzionati per eseguire l’esecuzione di codice arbitrario nei server associati ad alcuni siti Web PrestaShop. Sembra che questo problema riguardi solo i negozi vulnerabili a un attacco SQL injection.

E’ stata quindi rilasciata una nuova patch proprio per poter risolvere questa grave problematica. Tutto questo grazie al lavoro congiunto del team di PrestaShop e della community. Si consiglia quindi un aggiornamento immediato al fine di scongiurare attacchi alla sicurezza del proprio store.

PrestaShop ci tiene anche a precisare che la patch risolve la vulnerabilità identificata, tuttavia qualora il tuo negozio fosse già stato attaccato purtroppo la patch non ripristina la sicurezza del tuo sito. Nel malaugurato caso in cui ti trovassi in questa situazione, ti consigliamo di contattare uno specialista per eseguire un audit sul tuo negozio, determinare se è stato attaccato ed eseguire la pulizia, se necessario.

Da parte sua PrestaShop, continuerà a tenere sotto controllo tutte le eventuali vulnerabilità che si potessero presentare, in modo da evitare che gli hacker possano sfruttarle a loro vantaggio.

Se dovesse essere identificato qualsiasi altro problema, PrestaShop lo segnalerà subito.

PrestaShop vuole sottolineare l’importanza di mantenere aggiornati i sistemi per proteggere i negozi dagli attacchi. Ciò significa aggiornare regolarmente sia la piattaforma PrestaShop che i suoi moduli, nonché gli ambienti server.

Cosa è successo?

Il team di PrestaShop è stato informato del fatto che alcuni hacker stanno sfruttando una combinazione di vulnerabilità di sicurezza note e sconosciute per immettere del codice dannoso nei siti Web PrestaShop, consentendo loro di eseguire istruzioni arbitrarie e potenzialmente di rubare le informazioni di pagamento dei clienti.

Durante l’analisi di questo attacco, sono quindi state rilevate una catena di vulnerabilità precedentemente sconosciute, che però il team di PrestaShop sta risolvendo. Questo problema sembra riguardare negozi basati sulle versioni 1.6.0.10 o successive, soggetti a vulnerabilità di SQL injection. Le versioni 1.7.8.2 e successive non sono vulnerabili a meno che non eseguano un modulo o codice personalizzato che a sua volta include una vulnerabilità SQL injection. Nota anche che le versioni 2.0.0~2.1.0 del modulo Wishlist (blockwishlist) sono vulnerabili.

Come funziona l’attacco?

L’attacco richiede che il negozio sia vulnerabile agli exploit SQL injection. L’ultima versione di PrestaShop e i suoi moduli sembrerebbero privi di queste vulnerabilità. Il team di PrestaShop ritiene che gli aggressori stiano prendendo di mira i negozi che utilizzano software o moduli obsoleti, moduli vulnerabili di terze parti o una vulnerabilità ancora da scoprire.

Il modus operandi ricorrente si presenta così:

  • L’autore dell’attacco invia una richiesta POST all’endpoint vulnerabile all’ SQL injection.
  • Dopo circa un secondo, l’hacker invia una richiesta GET alla home page, senza parametri. Ciò si traduce in un file PHP chiamato blm.php che viene creato nella radice della directory del negozio.
  • L’hacker ora invia una richiesta GET al nuovo file che è stato creato, blm.php, consentendo loro di eseguire istruzioni arbitrarie.
  • Dopo che gli hacker hanno ottenuto con successo il controllo di un negozio, hanno iniettato un modulo di pagamento falso nella pagina di pagamento del front-office.

In questo scenario, i clienti del negozio potrebbero quindi inserire i dati della propria carta di credito sul modulo falso e inviarlo inconsapevolmente agli hacker.

Sebbene questo sembri essere lo schema comune, gli aggressori potrebbero utilizzarne uno diverso, inserendo un nome file diverso, modificando altre parti del software, inserendo codice dannoso altrove o persino cancellando le proprie tracce una volta che l’attacco ha avuto successo.

Cosa fare per proteggere il tuo negozio?

Prima di tutto, assicurati che il tuo negozio e tutti i tuoi moduli siano aggiornati all’ultima versione. Ciò dovrebbe impedire al tuo negozio di essere esposto a vulnerabilità di SQL injection note e sfruttate attivamente.

Gli hacker potrebbero utilizzare le funzionalità di archiviazione della cache di MySQL Smarty come parte del vettore di attacco. Questa funzione viene utilizzata raramente ed è disabilitata per impostazione predefinita, ma può essere abilitata in remoto dall’hacker. Fino alla pubblicazione di una patch, si consiglia di disabilitare fisicamente questa funzionalità nel codice di PrestaShop per interrompere la catena di attacco.

Per fare ciò, individua il file config/smarty.config.inc.php sulla tua installazione di PrestaShop e rimuovi le righe 43-46 (PrestaShop 1.7) o 40-43 (PrestaShop 1.6):

if (Configuration::get('PS_SMARTY_CACHING_TYPE') == 'mysql') {
    include _PS_CLASS_DIR_.'Smarty/SmartyCacheResourceMysql.php';
    $smarty->caching_type = 'mysql';
}

Come sapere se sei stato colpito?

Prendi in considerazione la possibilità di esaminare il registro di accesso del tuo server per il modello di attacco spiegato sopra. Questo è un esempio condiviso da un membro della community:

- [14/Jul/2022:16:20:56 +0200] "POST /modules/XXX/XXX.php HTTP/1.1" 200 82772 "-" "Mozilla/5.0 (Macintosh; Intel Mac OS X 10_12_1) AppleWebKit/602.2.14 (KHTML, like Gecko) Version/10.0.1 Safari/602.2.14"
 
- [14/Jul/2022:16:20:57 +0200] "GET / HTTP/1.1" 200 63011 "-" "Mozilla/5.0 (Macintosh; Intel Mac OS X 10_12_1) AppleWebKit/537.36 (KHTML, like Gecko) Chrome/54.0.2840.98 Safari/537.36"
 
- [14/Jul/2022:16:20:58 +0200] "POST /blm.php HTTP/1.1" 200 82696 "-" "Mozilla/5.0 (Windows NT 10.0; WOW64; rv:50.0) Gecko/20100101 Firefox/50.0"

(Nota: il percorso del modulo vulnerabile è stato modificato per motivi di sicurezza)

Tieni presente che non trovare questo schema sui tuoi log non significa necessariamente che il tuo negozio non sia stato colpito dall’attacco: la complessità dell’exploit significa che ci sono diversi modi per eseguirlo e gli aggressori potrebbero anche provare a nascondere le proprie tracce .

Prendi in considerazione la possibilità di contattare uno specialista per eseguire un controllo completo del tuo sito e assicurarti che nessun file sia stato modificato né sia ​​stato aggiunto codice dannoso.

Fonte: built.prestashop

Siamo molto felici di poter comunicare a tutti la nuova partener stretta tra Bhoost e Magentiamo.

Magentiamo dal 2014 è il punto di riferimento in Italia per chi lavora e gestisce un E-Commerce Magento. Sviluppatori, E-Merchants, Web Agency, Freelance che hanno necessità di formazione in ambito E-Commerce, specifica su Magento, si affidano ogni anno a Magentiamo.

Magentiamo: il blog italiano su Magento

Magentiamo nasce come un blog con l’obiettivo di diventare il punto di riferimento per chi lavorava con Magento. Il suo scopo era quello di racchiudere  al suo interno tutta una libreria di contenuti in italiano su questo favolo CMS.

I contenuti formativi in italiano su questa piattaforma erano infatti piuttosto scarsi e chi lavorava in questo settore spesso doveva destreggiarsi su guide striminzite e non in italiano. Data anche la complessità della materia, spesso anche grandi professionisti del settore si trovavano in difficoltà, senza contare chi invece si interfacciava per la prima volta con la piattaforma.

E così è nato Magentiamo, un blog che voleva diventare una guida e che voleva poter fornire davvero a tutti, solide basi per poter lavorare con Magento.

Magentiamo-partner-bhoost

Magentiamo: da blog a formazione

Negli anni Magentiamo si è evoluto ed è cresciuto. Anche il team si è ampliato e tutta l’Azienda si è specializzata sempre di più, diventando un vero e proprio centro formativo.

Dopo centinaia di guide e articoli pubblicati infatti, dal 2015 con Magentiamo si incomincia a parlare in modo concreto di formazione. Nascono così i primi corsi di formazione Magentiamo su Magento.

Da subito un grande successo, successo dettato non solo dalla competenza e professionalità di tutto lo staff, ma anche dalla mancanza in Italia di una vera e propria formazione su Magento.

I corsi sono pensati sia in Aula che online, per poter dare modo a tutti di partecipare, anche a costi contenuti. La formazioni erogata da Magentiamo infatti e professionale e professionalizzante. Può essere un’ottima base sia per chi già lavora con questo CMS, sia per chi si approccia per la prima volta e vuole entrare nel mondo del lavoro con una competenza in più.

Bhoost e Magentiamo per il successo

Nasce così la collaborazione tra Magentiamo e Bhoost, con l’idea di poter fornire servizi specifici e sempre professionali. La collaborazione è partita già dagli ultimi corsi di formazione realizzati da Magentiamo, in cui l’hosting i prova dove è stata caricata la DEMO Magento è stato fornito proprio da Bhoost.

Un modo questo per far conoscere anche ai corsisti l’efficacia dei nostri servizi hosting, ma non solo. Noi di Bhoost, abbiamo voluto essere parte attiva e integrante di questa collaborazione e della formazione che Magentiamo offre.

Grazie a questa partnership, Magentiamo ha avuto modo di suggerire ai propri clienti un servizio hosting davvero affidabile. Sappiamo infatti che Magento è un CMS poliedrico e pieno di funzionalità, ma proprio per questo necessita di un architettura hosting adeguata e perfettamente ottimizzata.

Siamo sicuri che questa partnership poterà grandi successi per entrambe le Aziende. Saremo in grado di lavorare in simbiosi e di fornire i migliori servizi hosting, per far “volare” tutti i nostri clienti e quelli di Magentiamo.

Quindi avanti tutta!

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E’ dello scorso 9 marzo 2022, la comunicazione da parte del team di Shopware di una patch di sicurezza da installare nel proprio E-Commerce.

Come sai, mantenere il tuo sito aggiornato e con tutte le patch installate, ti consente di migliorare molti aspetti, tra cui quello fondamentale delle sicurezza.

Sopratutto infatti se si parla di E-Commerce, dove circolano dati anche molto sensibili degli utenti, è fondamentale curare l’aspetto della sicurezza, al fine di tutelare gli acquirenti e i loro dati.

Nuova patch per Shopware 6

Ecco quindi l’annuncio di Shopware per l’uscita di una nuova patch, che tutti i merchants dovranno installare, al fine di ovviare ad alcune criticità legate appunto alla sicurezza.

patch-shopware6

Oltre alle solite correzioni di bug e ottimizzazioni, con questa nuova patch si andrebbe ad intervenire anche sulle falle di sicurezza con livelli di minaccia “critici” e “bassi”. Tutte le versioni di Shopware dalla 6.1.0 alla 6.4.8.1 sono interessate all’installazione di questa nuova patch. Lo staff di Shopware consiglia di documentarsi anche sul loro sito ufficiale e di consultare  la sezione dedicata agli aggiornamenti.

Il consiglio è ovviamente quello di aggiornare le installazioni del tuo negozio alla versione corrente 6.4.8.2 il prima possibile.

E’ possibile utilizzare l’Aggiornamento automatico nel pannello di amministrazione o i passaggi manuali tramite la panoramica del download.

Per le versioni precedenti alla 6.3, queste correzioni di sicurezza sono disponibili anche tramite un plug-in.

Se stai cercando ulteriori informazioni sul processo di aggiornamento, puoi visitare la sezione documenti di Shopware.

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Il nuovo anno porta la novità della nuova versione di Shopware, una versione con molti miglioramenti legati alla user experience e alla parte di gestione dell’ E-Commerce. Questo significa processi semplificati e quindi più tempo da impiegare su ciò che realmente conta. Vediamo quindi ora nel dettaglio cosa la versione 6.4.8.0 di Shopware ci porta come novità.

Ricerca migliorata sull’ Admin

Quante volte abbiamo perso del tempo prezioso per ricercare un prodotto, un cliente, un ordine etc?

Ora con questa nuova release il processo di ricerca da parte dell’ Admin è diventato molto più veloce ed intuitivo. Ridurrai così al minimo il tuo carico di lavoro consentendoti di trovare rapidamente ciò che stai cercando.

I miglioramenti riguardano principalmente i seguenti aspetti:

  • La nuova ricerca è più precisa e consente di fare una ricerca più approfondita.
  • Ora puoi anche trovare i moduli utilizzando la funzione di ricerca e passare direttamente al modulo invece di dover fare clic sui singoli menu nella barra laterale. Inoltre, per alcuni moduli è anche possibile richiamare la corrispondente funzione “aggiungi nuovo” direttamente tramite la ricerca.
  • I dati, i moduli e altre entità che utilizzi particolarmente spesso o che hai cercato di recente vengono ora visualizzati sin da subito nella ricerca, risparmiando così tempo che avresti speso a digitarli.

ricerca-shopware

Creazione di prodotti semplificato

Inserire i prodotti è un lavoro fondamentale perché un catalogo ricco e ben curato può fare la differenza. Proprio per questo è stato semplificato il processo di aggiunta di nuovi prodotti in modo che i prodotti possano ora apparire nella tua vetrina ancora più rapidamente. D’ora in poi, ci sono meno campi da completare. Allo stesso tempo sono stati aggiunti alcuni campi standard per una selezione più rapida.

Aliquota fiscale standard

Noterai miglioramenti specifici per quanto riguarda, ad esempio, le aliquote fiscali. Ora puoi impostare un’aliquota fiscale predefinita che viene automaticamente preimpostata per ogni nuovo prodotto, risparmiando così molto tempo.

 

Creazione produttore

Ora è ancora più semplice creare anche un produttore. Puoi farlo anche quando crei un prodotto. Ciò consente di risparmiare un ulteriore passaggio nel processo e significa che non è necessario saltare avanti e indietro tra le diverse voci di menu.

Modifiche collettive clienti e prezzi

Nell’ottobre dello scorso anno Shopware ha  introdotto la modifica in blocco, nota anche come “modifica in blocco” o “modifica multipla”. Di conseguenza, gli operatori dei negozi che utilizzano Shopware versione 6.4.5.0 e successive possono utilizzare la nuova funzionalità per modificare numerosi set di dati con pochi clic. Inizialmente questa funzione poteva essere utilizzata solo per i dati e gli ordini dei prodotti.

Ora questa utile funzione è stata estesa in modo che tu possa apportare modifiche in blocco anche ai dati dei clienti e ai prezzi dei prodotti. Questo ovviamente porta ad un notevole risparmio di tempo per gli operatori dei negozi che gestiscono quotidianamente numerosi set di dati.

Checkout più veloce

Questa funzione migliora l’esperienza utente per i clienti nel tuo negozio online.

Inizialmente alcuni metodi di pagamento o spedizione non erano disponibili per i singoli prodotti al momento del pagamento. Ad esempio, se veniva aggiunto al carrello un articolo ingombrante questo non poteva essere inviato con la spedizione standard.

Finora, in casi come questo, i clienti ricevevano un messaggio di errore e quindi dovevano scegliere autonomamente il metodo di spedizione alternativo.

Poiché il processo di pagamento deve essere invece  eseguito nel modo più fluido possibile per ottenere un tasso di conversione elevato, questo elemento è stato modificato. Il sistema del negozio ora sceglie automaticamente il metodo di spedizione corretto in background. Lo stesso vale per gli scenari relativi ai metodi di pagamento alla cassa.

Miglioramenti importazione e esportazione dei dati

In Shopware, puoi esportare i tuoi contenuti per trasferirli, ad esempio, su interfacce o strumenti di analisi. Puoi anche importare contenuti per utilizzare i dati di altre connessioni nel sistema del tuo negozio. Tutto ciò è reso possibile dal modulo Import ed Export.

Nell’area importazioni ed esportazioni, ora puoi beneficiare dei seguenti aggiornamenti:

  • Visualizza un’anteprima, prima di avviare un’importazione. Per sicurezza, l’anteprima mostra esattamente quali contenuti vengono importati, come vengono importati e cosa succede durante il processo.
  • Interrompi manualmente le importazioni se sono troppo lente per te.
  • Ora puoi anche importare sconti, riducendo così al minimo il tuo input manuale.
  • Definisci entità e profili per l’importazione e l’esportazione più facilmente.
  • Ora importa anche i profili utilizzando un file CSV.

import-export

Gruppi di prodotti dinamici più facili da gestire

I gruppi di prodotti dinamici vengono utilizzati in numerosi casi. Puoi utilizzarli per il riempimento automatico e dinamico di canali di vendita, categorie e slider di prodotti, in modo che i prodotti giusti siano sempre mostrati.

D’ora in poi, puoi gestire i gruppi di prodotti dinamici molto più facilmente se sono in gran parte le stesse impostazioni che esegui per i nuovi gruppi di prodotti. Duplica semplicemente i gruppi di prodotti dinamici esistenti per risparmiare tempo. In questo modo è possibile acquisire direttamente le impostazioni del gruppo di prodotti duplicato e adattarle rapidamente individualmente.

Shopware Rule Builder aggiornato

Shopware Rule Builder è un potente strumento che ti consente di definire regole in base alle condizioni che hai impostato. Ad esempio, puoi utilizzare queste condizioni per campagne promozionali o flussi di lavoro automatizzati.

Il team di Shopware ha esteso ulteriormente il Rule Builder. Per prima cosa, sono state aggiunte diverse condizioni che puoi utilizzare come base per le regole.

Ecco tre esempi di nuove opzioni con Rule Builder:

  • Imposta il valore del carrello come condizione e abbinalo a una promozione senza incidere sui costi di spedizione.
  • Definisci regole che riguardano solo gli utenti ospiti, ad esempio, per offrire loro solo determinati metodi di pagamento.
  • Imposta regole basate sulla lingua dell’utente. Ad esempio: a chiunque abbia impostato l’inglese come lingua dell’utente verrà mostrato il contenuto appropriato il giorno di San Patrizio.

Oltre a nuove possibili condizioni, è stata ottimizzata ulteriormente l’esperienza dell’utente. Ad esempio, d’ora in poi puoi vedere in quale percorso e livello si trova una categoria, se vuoi selezionarla come base per una nuova condizione.

Lato sviluppo

Miglioramenti agli script delle app

Ecco alcune ottime notizie per gli sviluppatori di app: sono stati infatti implementati alcuni miglioramenti interessanti.

Manipolazione del carrello

  • E’ possibile aggiungere, modificare o eliminare gli articoli del prodotto nel carrello compresi i prezzi.
  • Si possono raggruppare e/o ritirare i prodotti nel carrello. Con questa funzione, dovrebbero essere possibili pacchetti di prodotti.

Caricamento dati

Le app ora possono calcolare il codice per definire quali dati aggiuntivi di un’entità (ad esempio prodotti) devono essere resi disponibili in una visualizzazione specifica.

Aggiornamento a Symfony v5.4

E’stato aggiornato Symfony (il framework PHP su cui è basato Shopware 6) alla sua versione LTS v5.4 attualmente mantenuta. Questa versione è stata pubblicata a novembre 2021; tuttavia, la v5.3 precedentemente utilizzata ha trovato la sua EoL entro la fine di gennaio 2022.

Fonte: Shopware

minificazione

La minimizzazione è il processo di minimizzazione del codice e del markup nelle pagine Web e nei file di script. È uno dei metodi principali utilizzati per ridurre i tempi di caricamento e l’utilizzo della larghezza di banda sui siti Web.

La minimizzazione migliora notevolmente la velocità e l’accessibilità del sito, traducendosi direttamente in una migliore esperienza utente. È anche vantaggioso per gli utenti che accedono al tuo sito Web tramite un piano dati limitato e che desiderano risparmiare sull’utilizzo della larghezza di banda durante la navigazione sul Web.

Perché minimizzare HTML, CSS e JavaScript (JS)

Durante la creazione di file HTML, CSS e JavaScript (JS), gli sviluppatori tendono a utilizzare spaziatura, commenti e variabili ben definite per rendere leggibili il codice e il markup.

Questo sistema, aiuta anche gli altri che potrebbero in seguito lavorare sulle risorse. Sebbene questo sia un vantaggio nella fase di sviluppo, diventa negativo quando si tratta di servire le tue pagine. I server Web e i browser possono analizzare il contenuto dei file senza commenti e codice, che creano entrambi traffico di rete aggiuntivo senza fornire alcun vantaggio funzionale.

Per minimizzare i file JS, CSS e HTML, i commenti e gli spazi extra devono essere rimossi, così come il crunch dei nomi delle variabili in modo da minimizzare il codice e ridurre le dimensioni del file. La versione del file ridotta fornisce le stesse funzionalità riducendo la larghezza di banda delle richieste di rete.

Ecco come uno sviluppatore scriverebbe un file JavaScript da utilizzare in un sito Web:

Gli spazi bianchi sono usati generosamente e i nomi lunghi e coerenti sono usati per dichiarare le variabili.

Quando minimizzato, lo stesso codice appare così:

minificazione-2

La versione ridotta di questo codice di esempio è inferiore del 48%. In alcuni casi, la minimizzazione può ridurre le dimensioni del file fino al 60%. Ad esempio, c’è una differenza di 176 kb tra la versione originale e ridotta della libreria JavaScript JQuery.

La minimizzazione è diventata una pratica standard per l’ottimizzazione della pagina. Tutti i principali sviluppatori di librerie JavaScript (bootstrap, JQuery, AngularJS, ecc.) forniscono versioni ridotte dei loro file per le distribuzioni di produzione, generalmente indicate con un’estensione del nome min.js.

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