Il tempo di risposta del server (wait), conosciuto anche come TTFB (Time To First Byte), è definito come il tempo necessario al server o al VPS per elaborare la chiamata della pagina che si sta testando e restituire una prima risposta al browser.

La sua durata dipende dalle operazioni che il sistema deve compiere per ottenere l’output della pagina (come, ad esempio, effettuare query al database, recuperare un css su un server esterno, eseguire operazioni php, ecc.).

Per capire se è il server a essere lento oppure il proprio sito a non essere ottimizzato, l’utente potrà eseguire un test molto semplice: creare una pagina info.php con il contenuto

<? phpinfo(); ?

ed effettuare un test su di essa, utilizzando dei servizi online come pingdom.

Se il server tende a tardare nella risposta su questa pagina, il problema è da imputare al server dove è ospitato il sito, che potrebbe essere in overload o avere problemi sulla connettività: in questo caso, sarà necessario contattare il supporto tecnico, riportando i risultati dei test effettuati per un controllo approfondito.

 

Se invece il server risponde velocemente, il problema è da ricercare nel sito web: in questi casi, è necessario consultare un esperto webmaster per un’analisi. L’analisi, in genere, viene effettuata settando il sito in modalità debug e controllando tutti i log degli errori.

Vi suggeriamo di disattivare eventuali plugin/componenti di terze parti durante l’analisi e ripetere i test.

Per maggiori informazioni su server dedicati e VPS Linux vi suggeriamo di visitare il nostro sito web.

PhpMyAdmin è l’ applicazione web utilizzata, lato amministratore, per gestire un database MySQL in modo semplice e veloce. Con essa è possibile creare database e tabelle, aggiungere o rimuovere colonne, effettuare query in lettura e scrittura e molto altro.

Questa web app, scritta in PHP, è open source e permette di monitorare globalmente i database del proprio sito effettuando, tra le altre cose, il backup (dump) delle informazioni in esso contenute.

Per istallare PhpMyAdmin l’utente dovrà installare e attivare sul proprio VPS MySQL ed Apache.

Qualora l’utente abbia scelto un VPS Linux tipo Debian dovrà utilizzare il comando da terminale SSH:

apt-get install phpmyadmin

 

Per i VPS Linux tipo CentOS l’utente potrà utilizzare i seguenti comandi:

  • Per abilitare i repository epel

sudo yum install -y epel-release

  • Per effettuare refresh pacchetti

sudo yum –y update

  • se non è già presente, per installare il web server apache

yum install httpd -y

  • Per verificare che sia abilitato correttamente:

systemctl status httpd

  • Ed eventualmente fosse stoppato:

systemctl start httpd

  • procedere quindi con installazione phpmyadmin:

sudo yum -y install phpmyadmin

I servizi VPS hosting permettono all’utente di avere una gestione completa, autonoma e semplificata dell’intero ambiente virtuale. Sarà possibile installare sul proprio VPS Linux qualsiasi tipo di applicazione che sia supportata dal sistema operativo, secondo i termini di utilizzo stabiliti da Bhoost.

Con le soluzioni di Bhoost l’utente potrà scegliere l’ammontare di risorse necessarie per il proprio server virtuale in piena libertà, avendo la possibilità di effettuare in qualsiasi momento operazioni di upgrade (o downgrade) per cambiare piano e passare a una soluzione più adatta alle proprie esigenze.

L’utente potrà effettuare l’upgrade della propria VPS direttamente dalla propria area cliente, eseguendo pochi semplici passaggi:

  • Nel menu a sinistra, selezionare la voce “I miei servizi” e in seguito “Server VPS”
  • Selezionare la VPS di cui si desidera effettuare l’upgrade e cliccare su “Gestisci”
  • Cliccare sulla voce “Upgrade Risorse” nella barra superiore della dashboard
  • Selezionare la nuova soluzione VPS e cliccare su “Prosegui”
  • Effettuare il pagamento per concludere l’operazione.

 

L’ upgrade della VPS server verrà effettuato automaticamente.

Per maggiori informazioni sulle nostre VPS Linux vi invitiamo a consultare la pagina dedicata del nostro sito web.

VPS è l’acronimo di Virtual Private Server.

La VPS è una macchina virtuale, che si basa sulle risorse di un server fisico e mette a disposizione degli utenti diverse funzionalità, paragonabili a quelle di un server dedicato. Sullo stesso server fisico sono presenti generalmente più VPS che “coabitano” sulla stessa infrastruttura pur avendo ciascuno la propria quantità di risorse prestabilite e dedicate.

Un cliente che dispone di una VPS ha, al pari di un server dedicato, le proprie CPU, la propria RAM, i propri hard disk e può installare su di esso qualsiasi tipo di sistema operativo (i più utilizzati sono quelli senza interfaccia grafica che occupano poca RAM).

I maggiori vantaggi che derivano dalla scelta di una VPS sono l’abbattimento dei costi di mantenimento (non è necessario sostenere costi di acquisto e manutenzione previsti invece da un server dedicato) e la scalabilità e flessibilità delle risorse, che permettono di apportare modifiche alle risorse del server virtuale in base alle proprie esigenze in qualsiasi momento.

Hostgento offre diverse soluzioni VPS Linux per ogni tipo di necessità. Per maggiori informazioni, vi invitiamo a consultare la pagina dedicata del nostro sito web.

In ambito informatico, si sente spesso parlare di virtualizzazione e paravirtualizzazione in merito alla creazione e gestione delle macchine virtuali. Con questa FAQ cercheremo di fare maggiore chiarezza su quelli che sono gli elementi distintivi tra le due realtà e soprattutto sui vantaggi e gli svantaggi che derivano dall’uso dell’una piuttosto che dell’altra soluzione.

Quando parliamo di virtualizzazione ci riferiamo al caricamento da parte di un hypervisor di una VPS direttamente sull’hardware messo a disposizione dal sistema host.  Con la virtualizzazione pura l’hypervisor riproduce un ambiente hardware completo per ogni macchina virtuale. In questo modo, ogni VPS server dispone di un proprio contingente di risorse hardware ben definito fornito dall’ hypervisor e può eseguirvi applicazioni. Non c’è dunque il rischio di poter invadere lo spazio di un’altra VPS presente sullo stesso hardware.

Mentre con la virtualizzazione pura è fornito un ambiente hardware virtuale per ogni VPS, per la paravirtualizzazione l’hypervisor mette a disposizione soltanto un’interfaccia di programmazione (API) che consente alle VPS di accedere all’hardware fisico del sistema host.

La paravirtualizzazione offre, quindi, un vantaggio in termini di prestazioni rispetto alla virtualizzazione pura, in quanto offre un accesso a risorse molto più vaste, ma può essere meno affidabile in termini di stabilità e qualità del servizio.

 

Infatti, qualora anche una sola VPS costruita sul sistema di paravirtualizzazione avesse dei problemi o usufruisse di un quantitativo di risorse a essa non destinate, ne risentirebbe l’integrità di tutte le altre VPS. Questa situazione, ovviamente, non potrebbe mai manifestarsi in un ambiente di virtualizzazione pura in cui ogni VPS ha una quota ben definita di risorse che solo esso può utilizzare, senza intaccare il corretto funzionamento delle altre VPS dell’ambiente condiviso.

Le VPS Hostgento vengono create su sistema KVM (Full virtualization). Le risorse sono dedicate in maniera esclusiva a ogni VPS, senza condivisione: ciò li rende stabili e sicuri (sono appunto VPS Nativi, non dipendenti dal sistema di base), facili da aggiornare e da implementare, aumentando CPU e RAM in base alle necessità del cliente.

Per maggiori informazioni su VPS linux vi invitiamo a visitare la nostra pagina dedicata.

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